Prezzi più alti, aziende investitrici in aumento, raccolta in crescita. La primavera del mercato pubblicitario

I numeri già ufficializzati sono positivi (+2,5% a gennaio e +4,8% a febbraio secondo Nielsen). Quelli a venire sembrano essere anche migliori. Almeno questo è il sentiment di “Brand News”, quotidiano specializzato che da qualche mese si è spinto in una rilevazione di sentiment dei centri media. E finora grosso modo ci ha azzeccato.

Quindi, facendo il consueto giro delle principali centrali media che operano in Italia, Brand News ha messo insieme pareri in grado di prevedere un marzo in positivo, ma in rallentamento (la Pasqua anticipata), ma un aprile “very good” (in cifre si parla di un +3,7%). Tv, web e radio la faranno ancora da padrone.

Che si tratti dell’ufficialità di Nielsen o dei sentiment, fatte da Brand News, l’indicazione che arriva è importante e da non trascurare. La pubblicità è un termometro della ripresa economica. Ed è considerato “anticipatore”. Quindi una bella notizia in tal senso è sicuramente una bella notizia per l’economia e per la voglia di tutti di lasciarsi alle spalle questo interminabile periodo di crsisi (cosa che, va detta,  ancora si percepisce comunque come di là da venire).

A ogni modo, come segnalavo anche In questo articolo sul Sole 24 Ore dello scorso 16 aprile, c’è un aumento delle imprese che stanno investendo in comunicazione. Una riscoperta della necessità di comunicare per conquistare clienti e mercati. Tutto sommato, buoni segnali. E la tv (che vale ben oltre il 50″ del mercato) sta tirando con buoni risultati per tutti, da Mediaset, alla Rai, a Sky, a La7 a Discovery.

Peraltro In questa intervista pubblicata sul Sole 24 ore del 21 aprile scorso il dg Rai Antonio Campo Dall’Orto ha parlato di una raccolta in crescita per la concessionara dell’emittente pubblica che ha anche alzato i prezzi con conseguente mancato riempimento del bacino. Altri buoni segnali.