Tg5 e i suoi 32 anni di storia (e di concorrenza ai Tg della Rai)

Trentadue anni. Andò in onda il 13 gennaio 1992, alle 20, la prima edizione del Tg5: «Il primo telegiornale che si è confrontato con il notiziario della prima rete di servizio pubblico», ricorda una nota di Mediaset  e oggi «punto di riferimento assoluto dell’informazione italiana: un traguardo raggiunto attraverso credibilità, modernità, innovazione, e il lavoro di tutti i suoi giornalisti».

Solo tre i direttori in 32 anni: Enrico Mentana (13 anni) e Carlo Rossella (3) prima di Clemente Mimun, al suo 17esimo anno. Il tutto in un panorama cambiato. Basti pensare che nel 1995 gli spettatori del Tg5 erano 5,5 milioni, come 7,3 erano quelli del Tg1. Nei mesi finali del 2023, secondo Agcom per l’edizione delle 20 del telegiornale dell’ammiraglia Mediaset gli ascolti si attestavano sui 3,6 milioni.

Del resto, il mutamento c’è stato nel mondo dei telegiornali come in quello della Tv in generale, alle prese con la necessità di riportare a bordo le giovani generazioni attratte dalle sirene delle piattaforme di video on demand (da Netflix, a Disney +, ad Amazon Prime Video) ma soprattutto dalle app di messaggistica e dai social, che rappresentano la vera spada di Damocle per il futuro del settore televisivo che, comunque, da tempo sta affrontando cambiamenti di tipo evolutivo.

Una curiosità: già ai 25 anni di Tg5 si dava per imminente l’uscita di Mimun. Che però è ancora direttore