Barra dritta sull’enterprise e nuove assunzioni in Europa. La cinese Huawei – seconda maggiore azienda produttrice al mondo di infrastrutture di rete per le Tlc, dopo gli svedesi di Ericsson – ribadisce che in Europa vuole fare sempre più sul serio. Un messaggio lanciato ieri da Milano durante la prima delle due giornate di un evento dedicato all’innovazione. Era presente William Xu, executive member board e chief strategy marketing officer di Huawei, che nella bella cornice di Palazzo Giureconsulti a milano (sede della camera di commercio) ha ribadito l’importanza dell’Italia (“è insieme alla Germania il più importante mercato per Huawei in Europa”) e ha snocciolato target ambiziosi.
Sul fronte occupazionale, per esempio, ha ribadito la cifra già emersa nei mesi scorsi: “Huawei intende assumere 5.500 nuovi dipendenti in Europa nei prossimi cinque anni”. In questo quadro – con 7.700 addetti propri in Europa – il numero dei dipendenti nella ricerca e sviluppo raddoppierà a quota 1.700.
L’altro grande capitolo affrontato è quello dell’enterprise. Perché se il 70% del suo business Huawei lo fa con le reti, per il gigante cinese farsi spazio nel mercato dei servizi alle aziende rappresenta un obiettivo importante. Su questo specifico versante (2,45 miliardi di dollari, pari al 6% del fatturato totale) Xu ha spiegato che “ci aspettiamo di veder passare il tasso di crescita dal 30% registrato nel 2013 al 40% di fine 2014”.
Insomma, numeri importanti. Tanto più se si pensa alle tante accuse che a Huawei (800 dipendenti in Italia fra i quali 100 ingegneri nel suo centro di ricerca microwave) sono piovute sul capo in territori meno friendly per il gigante cinese: Usa in tutto. Lì il capitolo è quasi chiuso. E perciò l’Europa diventa sempre più importante.