Rete unica, l’editto di Beppe Grillo contro Open Fiber

Come in tutte le occasioni in cui la politica fa le sue incursioni nella vita delle società e della finanza la domanda che immediatamente ci si pone è: ma sarà una spinta o un abbraccio mortale?

L’endorsement di Beppe Grillo a favore di Telecom e di una rete unica a trazione dell’ex monopolista è chiaro, senza mezzi termini e con uno scaricamento evidente dell’attuale ad di Open Fiber, Elisabetta Ripa. Per Grillo uno degli imperativi è “Cambiare subito l’amministratrice delegata di Open Fiber. Non è all’altezza”.

Al di là di questo, è sul senso complessivo  dell’operazione che Beppe Grillo, dal suo blog,  va giu’ pesante.

“Siamo costretti a registrare a distanza di anni il completo fallimento dell’esperimento Open Fiber” per la digitalizzazione del Paese. A questo punto bene anche una “rete privata ma aperta a tutti purchè in grado di fare investimenti”. E questo, ammette lo stesso Grillo, è una retromarcia rispetto al convincimento iniziale che la rete dovesse essere wholesale only: infrastruttura ma senza servizi offerti dal gestore/possessore dell’infrastruttura.

Tre, dunque, le azioni caldeggiate da Grillo: cambiare amministratore delegato di Open Fiber; fare entrare Cdp in tim con una quota pari a quella di Bollorè (25%); portare Cdp a proporre ai francesi di vendere visto che leazioni Tim sono ai minimi storici.

Due considerazioni.

La prima: è giusto che la politica intervenga così a gamba tesa nelle dinamiche di società, perlopiu’ quotate suggerendo il cambio del’ad?

Si può obiettare che Grillo non ha posizioni politiche. E’ tematica che lascia però il tempo che trova

La seconda: le varie società – Vodafone, Wind Tre, Sky Italia – che si sono affidate a Open Fiber per la fornitura dei loro servizi in Ftth, accettano così di buon grado un editto del genere?

Di seguito la Radiocor che batte la notizia

 

 

Tlc: Grillo, per rete unica cambiare ad di Open Fiber, Cdp rafforzi quota in Tim

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) – Roma, 22 giu- “Cambiare subito l’amministratrice delegata di Open Fiber” che “non è all’altezza”, “fare entrare Cdp in Tim con un’ulteriore cifra del capitale che deve essere pari a quella di Bollorè” e, “dalla posizione di forza di Cdp proporre ai francesi di vendere”. Sono le proposte di Beppe Grillo, sul suo blog, per procedere alla realizzazione di una rete unica in fibra ottica in Italia. In questo modo, dice Grillo “avremmo la maggioranza di Tim per avviare la creazione di un’unica società integrata rete mobile, 5G, banda ultra-larga. Evitando che due soggetti con partecipazioni statali (cioè Tim e Open Fiber, che hanno entrambe Cdp come azionista) si facciano la guerra”. Per questo progetto, continua Grillo, “il ceo di Cdp Fabrizio Palermo, è pronto a spiegarne i dettagli?”.

Grillo sottolinea, a monte di queste conclusioni, “il completo fallimento dell’operazione Open Fiber, la società che avrebbe dovuto spingere la digitalizzazione e lo sviluppo della fibra in tutta Italia”.

Enel, azionista al 50% di Open Fiber, “purtroppo non è compatibile con questo progetto, perché pretende di amministrare Open Fiber, comportandosi da ‘padre padrone’ e non semplicemente da azionista”.