Opinionisti gratis e a rotazione: Vigilanza al lavoro sulla Rai

Non c’è che dire: le dichiarazioni del direttore di Rai3 Franco Di Mare, critico sulla trasmissione Cartabianca e sugli interventi di Alessandro Orsini (in particolare sulla frase: “Preferisco che i bambini vivano in una dittatura piuttosto che sotto le bombe”), nei fatti certificano che la situazione in Rai è fuori controllo.

Non è un caso, in questo quadro, il lavoro partito in Commissione di Vigilanza Rai, dove su iniziativa del presidente Alberto Barachini è agli atti una “Proposta di risoluzione sulla presenza dei commentatori ed opinionisti all’interno dei programmi della Rai”.

A leggere il documento, la Vigilanza segnala subito che “il Servizio Pubblico non deve indugiare nella rappresentazione teatrale degli opposti e delle contraddizioni alla ricerca del dato di ascolto: questa logica da infotainment deve essere sempre avulsa dalle reti pubbliche”.

Altra premessa: “Il Servizio Pubblico è chiamato a marcare la propria differenza rispetto alle altre realtà”.

Da qui – come da altre premesse che non si fermano qui – l’invito alla Rai, in quanto concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo.

E quindi, stando al documento visionato dal Sole 24 Ore: “Selezionare quali commentatori solamente persone di comprovata competenza e autorevolezza nella materia di cui si discute”; “prevedere meccanismi di rotazione”; “non favorire la rappresentazione teatrale degli opposti”; “privilegiare le presenze a titolo gratuito”; “continuare a contrastare il fenomeno della disinformazione”.

Adesso la fase è quella degli emendamenti. La risoluzione, come atto politico, difficilmente potrà essere trascurata dall’azienda pubblica guidata dall’ad Carlo Fuortes. E per i talk, a giudicare da quanto si vede ora in Tv, sarebbe una mezza rivoluzione