Si vedranno lunedì i rappresentanti di Sky Italia – non dovrebbe esserci il ceo Andrea Zappia, ma dovrebbe presenziare il capo del personale – e i componenti del comitato di redazione di Sky Tg 24. All’incontro, a quanto mi risulta, sarà presente anche il direttore Sarah Varetto.
Potrebbe essere il giorno del redde rationem, o meglio: il giorno in cui dovrebbe uscire la lista dei 12 giornalisti “prescelti” come esuberi dopo l’operazione di riorganizzazione che avrà come risultato più evidente il trasferimento da Roma a Milano di Sky Tg24, con 120 esuberi e 300 trasferimenti solo su Roma (altri 80 esuberi a Milano e 10 trasferimenti da Cagliari comp0letano il Piano di Sky Italia). Si vedrà.
A ogni modo, sta iniziando a montare all’interno della sede rimana tutta la preoccupazione per quello che dall’azienda stessa è stato presentato come un plus: il fatto cioè di non procedere a licenziamenti collettivi a fronte di uno stato di crisi. Arma a doppio taglio, si inizia a pensare. Ci potrebbero essere scivoli e facilitazioni, ok. Ma c’è anche chi vede nell’assenza di una procedura codificata con le parti sociali come un volteggio senza rete di protezione verso il basso.
Continuano le prese di posizione politiche e anche il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda si sarebbe detto disponibile a un incontro formale con l’azienda. Informale, perché senza stato di crisi non c’è competenza diretta del ministro.
Cdr e Rsu di Roma oggi si sono comunque riuniti. Al termine un duro comunicato congiunto: “I dipendenti di Sky della sede di Roma si sono riuniti oggi in assemblea congiunta e hanno espresso contrarietà alla chiusura della sede di Roma-Via Salaria del telegiornale e al forte ridimensionamento dell’unità produttiva. Il Comitato di Redazione insieme alle RSU, ribadisce la preoccupazione per le ricadute occupazionali e per l’impatto sulla vita di centinaia di colleghi e delle loro famiglie. L’Assemblea congiunta dei 600 dipendenti all’unanimità dà mandato alle rispettive rappresentanze sindacali di chiedere all’Azienda la presentazione di un chiaro e organico piano industriale che consenta a tutti i lavoratori di capire quali siano i risparmi e gli investimenti dell’operazione prospettata e quale l’organizzazione del Lavoro futura di tutta Sky Italia”.
Il piano industriale mancherebbe dal 2003. E comunque, a quanto riferitomi, ha molto colpito i presenti all’assemblea di mercoledì una frase detta dallo stesso Zappia secondo cui alla fine del percorso in Sky Italia ci saranno 5-600 dipendenti in più rispetto al 2013. Un percorso, avrebbe detto, che comunque era nelle cose dal 2007, da quando cioè si era avviato il progetto del nuovo palazzo in Santa Giulia, a Milano. Frase, anche questa, che ha generato più di qualche mugugno.
Ultima notazione sui numeri: nel 2016 Sky Italia ha registrato perdite per 38,6 milioni di euro contro l’utile di 24,2 milioni del 2015. Il tutto a fronte di ricavi che nel 2016 sono stati pari a 2,8 miliardi di euro.
Qui l’articolo sulla vicenda Sky pubblicato sul Sole 24 Ore del 18 gennaio 2017, a pagina 14
E qui di seguito il mio blog, con i video delle proteste dei dipendenti Sky di Roma durante un collegamento in teleconferenza con Andrea Zappia, collegato da Milano