Cinema e Pay tv, due mondi che in Italia non confliggono

 

Chi andava al cinema, continua ad andarci. Chi no, ha più frecce nel suo arco, anche se l’opzione pirateria resta molto gettonata: l’8% di chi giornalmente vede almeno un film, lo fa visionando contenuti scaricati o smerciati illegalmente.

E’ una ricerca densa di spunti quella presentata ieri pomeriggio a Venezia dal titolo “Sala e salotto”, presentata da Cinetel con Anec e Anica a Venezia, durante la 71° Mostra del Cinema. Obiettivo della ricerca, realizzata dalla Ergo Research è mettere in luce ”Le tipologie del pubblico dei film in sala, in casa, e in mobilità” è misurare i comportamenti degli spettatori e il rapporto tra le modalità di offerta di cinema in tutte le sue forme, attraverso un campione di 4 mila interviste.

Qui le slides della ricerca

Ad analizzare le slides ci si rende conto che emergono indicazioni interessanti per il mondo del cinema, ma anche per quello dell’audiovisivo nella sua interezza.

Per quanto riguarda il cinema il 2013 ha visto un aumento dei ticket staccati ai botteghini (saliti da 101 a 105,7 milioni con una crescita del 6%). Il dato è ben lontano dai 120 milioni del 2010 ma per il 2014 la ricerca stima una crescita a 115 milioni. Il bacino degli spettatori è rimasto stabile nel 2013 intorno ai 28 milioni (circa il 54% della popolazione italiana con più di 15  anni) ma alla fine di quest’anno un 2 milioni scarsi di spettatori dovrebbero aggiungersi. E quindi, se c’è un 46% di italiani che non va mai al cinema, per il 16% di italiani la frequentazione del cinema è di 1-2 volte l’anno; per un 19% (che la ricerca battezza come “Cine-medi”) i ticket sono 3-4; per un 15% (“Cine-molto”) le volte al cinema sono fra le 5 e le 10; per un 4% (“Cine-mad”) si va dalle 11 alle 20 presenze l’anno nelle sale cinematografiche. Alla fine, a fare i dati del box office è il 9% degli italiani over 15 che nel 2013 ha acquistato il 68% dei biglietti (si veda slide 8). E chi diserta le sale perché lo fa? Ha influito la concorrenza di
altre piattaforme come la Tv (oltre 7 milioni di italiani); la mancata soddisfazione dall’offerta  (5 milioni), o addirittura il prezzo troppo elevato del biglietto (3,4 milioni).

Passando però al côté televisivo c’è subito da sfatare un pregiudizio: non sono Internet o la pay tv a spingere lontano dai cinema. La penetrazione del web, dei tablet e delle offerte tv a pagamento è più alta fra i consumatori di cinema con i Cine-mad (slide 19) che valorizzano più degli altri la possibilità di fruire di contenuti audiovisivi lunghi su devices mobili. Sarà anche per questo che 9,3 milioni di italiani (+22,8%) dichiara di aver scaricato nel 2013 film gratuitamente in maniera lecita su Dvd o in streaming. E se scende il numero di italiani che hanno noleggiato (-26,5%) o acquistato (-21,8%), 9,5 milioni di italiani (+11,8%) stando ai risultati della ricerca hanno guardato film inclusi nella pay tv. La pay per view paga invece le difficoltà del tempo: 1,9 milioni di over 15 hanno visto film extra pacchetto, in calo del 31,5 per cento.

Le conclusioni della ricerca. Il cinema deve puntare ancora di più ai Cine-mad. E’ da loro che può arrivare l’incremento di business, se però accompagnati in maniera adeguata. Dall’altra parte, ci si è accorti che i grandi consumatori di cinema in sala sono consumatori di cinema anche nelle pay tv e in modalità Vod (le piattaforme che vanno da Infinity, a Sky Online, Chili Tv,  Onde, Google Play, iTunes). Riavvicinamento dei due mondi o polarizzazione? in questa domanda c’è il futuro del business del conema e dell’audiovisivo in tv

  • Michele Casula |

    Per gli autori di una ricerca articolata come “Sala e salotto” è un piacere imbattersi in una lettura che non si limita a riprendere il comunicato stampa. Lo stesso titolo coglie una dinamica che merita di essere monitorata ed approfondita anche nei prossimi mesi. Magari capiterà di ragionarci insieme. MC

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