Le telco e le pay tv nel 2013 hanno dovuto sborsare più di 2,3 milioni di euro. Ma anche i cittadini hanno dovuto mettere mano al portafogli in più di qualche caso, arrivando a sborsare complessivamente 308mila euro. Sono i dati presentati dal Corecom dell’Emilia-Romagna che lo scorso anno ha ricevuto 4.757 domande (+2,85% rispetto al 2012, quando però gli indennizzi toccarono addirittura quota 2,9 milioni di euro) da utenti in lite col
proprio gestore telefonico o fornitore di servizi tv. L’importo medio a favore del cliente indennizzato è stato di 400 euro, anche se sono stati registrati picchi di 20mila euro. I 2,3 milioni di euro versati da compagnie telefoniche e pay tv nelle tasche degli emiliano-romagnoli per ripagarlim dei disservizi rappresentano poco meno del 10% dell’importo totale (24,7 milioni di euro) restituito a livello nazionale in seguito alla conciliazione di controversie tra utenti e aziende fornitrici di servizi di Tlc portate a buon fine da tutti i Corecom delle Regioni italiane. Un’attività, questa dei Corecom, delegata da Agcom nel 2005.
L’operatore che ha fatto più arrabbiare gli emiliano-romagnoli (se volessimo misurare questo paramento con le richieste di conciliazione al Corecom) lo scorso anno è stato Vodafone (989 istanze), seguito da Telecom (916) e Fastweb (599). In tutto nel corso dello scorso anno si sono conclusi 4.805 procedimenti, oltre la metà dei quali con un accordo tra cittadino e gestore. Sono state 2.792 le conciliazioni concluse con un accordo totale o parziale (di qui gli indennizzi per 2,3 milioni di euro) l’importo medio a favore dell’utente è stato di circa 400 euro, anche se ci sono stati picchi anche da 20mila euro risarciti. In cima alle ragioni di controversia ci sono le presunte errate fatturazioni (1.781 nel 2013). Seguono i disservizi (674), la mancata portabilità del numero di linea fisso (506) e i problemi di recesso (466).
I cittadini però, della possibilità di poter far valere le proprie ragioni (che talvolta, come detto, non sono per nulla accettate come tali) sanno poco o niente. Al punto che il presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, Palma Costi, ha annunciato una richiesta a tutti i sindaci della regione, che sarà fatta al termine di questo periodo di campagna elettorale per le elezioni europee, perché rendano più visibile il Corecom
attraverso gli Urp e i siti istituzionali. E Giovanna Cosenza, presidente del Corecom Emilia-Romagna, si è spinta a dire che “in tempi in cui si parla di costi eccessivi, scandali e inefficienze della pubblica amministrazione il Corecom ha un costo inferiore al milione di euro e restituisce ai cittadini più del doppio rispetto a quello che costa”.