La fibra targata #Enel e la sponda “anti-licenziamenti” di #Vivendi

A pensar male si fa peccato ma… (seconda puntata)

La nota di stamattina di Vivendi, primo azionista di Telecom con il 24,9%, è forse la vera chiave di volta per capire (almeno un po’ di più) della situazione e delle forze in campo sulla tematica che ha a che fare con lo sviluppo della fibra in Italia e i piani, su questo, di Enel, Telecom, degli operatori alternativi

Come ho riportato ieri su questo blog, alla vigilia della conferenza stampa con cui il premier Matteo Renzi a Palazzo Chigi ha annunciato l’avvio del Piano Enel, lato Telecom hanno iniziato ad addensarsi nubi minacciose. L’ex monopolista sta lì a perdere il suo monopolio naturale senza colpo ferire? Fra le prime città c’è Bari (solo per fare un esempio) che è già cablata da Telecom e l’ex monopolista incassa senza reazione? Ieri stesso la risposta: inizia a trapelare che potrebbero verificarsi 15mila esuberi (sui 30mila addetti Telecom che si occupano della rete). Sindacati subito in allarme (del resto il timore serpeggiava da tempo).

Possibile che Renzi non ci abbia pensato prima a questo tipo di reazione? Spregiudicato o naif? Oggi forse la risposta. Ecco la nota di Vivendi: In merito a quanto riportato dai media  in data odierna rispetto ad una possibile ristrutturazione della forza lavoro in Telecom Italia, il gruppo Vivendi, azionista al 24.9%, precisa che “è in Italia per sviluppare e investire nel lungo periodo e non per ridurre gli organici”.

Vivendi è la stessa che sta concludendo l’accordo con Mediaset (partendo da Premium e poi chissà fino a dove). Da una parte Vivendi (azionista non italiano dell’ex monopolista italiano che tutto sommato non ha avuto ostacoli, come sarebbe potuto accadere altrove e come si pensava inizialmente potesse accadere anche in Italia). Dall’altra parte c’è la Mediaset di quel Silvio Berlusconi che di Renzi è controparte politica, con tutto quel che consegue. Vivendi sarebbe disposta a fare i conti con qualche rischio sulla strada per Cologno? Beh la risposta sta forse in questa nota. Ora occorre solo capire chi e come comanda in Telecom.