A pensar male si fa peccato ma…
La frase è fin troppo abusata. Intanto però la trovo estremamente calzante rispetto a ciò che mi sembra stia accadendo. E l’allarme che mi arriva via email (ma fra poco lo si troverà anche in agenzia) dalla Fistel Cisl mi fa pensare che il pensiero, cattivo, sia balenato in testa a più di uno.
In poche parole: il premier Matteo Renzi già una settimana fa ha richiamato l’attenzione sulla presentazione del Piano Enel per la banda ultralarga. Bene, c’è un’azienda (partecipata al 24% dallo Stato) che presenterà un piano, legato alla sostituzione dei contatori ab origine, ma che sarà battezzato e sponsorizzato con forza da Matteo Renzi. I principali operatori alternativi (Wind e Vodafone) salgono a bordo. Wind con Infostrada è il primo operatore alternativo nel fisso, con 2,8 milioni di clienti. Quasi 2 milioni i clienti dichiarati da Vodafone Italia in occasione dell’ultima trimestrale. Fastweb, come ho scritto sul Sole 24 Ore di oggi, sta discutendo un accordo con Enel. Che quindi si appresta a fare da collante fra tutti questi soggetti. E Telecom? L’ex monopolista che del monopolio naturale ha fatto sempre un suo punto di forza? Il Governo sembra avergli preferito Enel (forse anche per un atteggiamento ritenuto contraddittorio e dilatorio di Telecom) come soggetto attuatore della necessarie realizzazione di una rete a banda ultralarga degna di questo nome.
Fatto sta che Telecom ha oltre 50mila dipendenti in Italia. E nell’ultimo anno ha perso 2 miliardi di ricavi. Ecco che i sindacati iniziano a fare uno più uno.
Per semplicità riporto nella sua interezza la nota della Fistel Cisl. A mo’ d’esempio
“Mentre tutto intorno a Telecom si muove alla velocità della luce, Enel Open Fiber chiude un accordo commerciale dopo l’altro con i maggiori OLO, Telecom rimane ferma con un vuoto di poteri senza precedenti, lo dichiara Vito Vitale Segretario Generale della Fistel Cisl.
In questi giorni girare nei Palazzi dell’azienda sembra attraversare spazi spettrali dove regna la preoccupazione e la rassegnazione, tanto del Management e tanto dei lavoratori.
In poche settimane tutto e’ cambiato, si e’ passati da una strategia dove Telecom era il centro del siatema delle TLC del Paese ad un silenzio assordante dove il futuro dell’Azienda e dei lavoratori e’incerto e senza una strategia.
Il Governo ha dato il via libera “all’operazione fibra” senza interrogarsi sul futuro della Rete di Telecom e delle sue migliaia di lavoratori , isolando uno dei maggiori gruppi industriali e condannandolo al declino.
La Fistel Cisl chiede al nuovo AD un confronto urgente per capire se viene confermato il Piano Industriale di Telecom votato di recente dal CDA o viene messo in discussione dai nuovi vertici del gruppo.
Per Vito Vitale gli accordi sottoscritti a tutela dell’occupazione vanno rispettati ed onorati nella logica della continuità aziendale e vanno tutelati tutti i lavoratori che non rientrano negli accordi a partire dall’IT .
Vitale chiede al Governo di convocare le parti prima che si assumono in Telecom decisioni di rottura del sistema sociale in Telecom. ”
UPDATE: Nel frattempo, Vitale, interpellato da Radiocor Plus, parla di rischio per 15-20mila addetti. E le agenzie riportano di fonti che hanno indicato in 15mila le unità a rischio: la metà degli addetti Telecom che lavorano sulla rete. Anche Salvo Ugliarolo, segretario generale di Uilcom Uil, ha lanciato l’allarme: «Le notizie che girano in queste ore nel mondo delle telecomunicazioni gettano delle ombre preoccupanti sul futuro di Telecom. La creazione di una struttura di rete parallela, targata Enel concorrente di Telecom, potrebbe generare rischi occupazionali per l’azienda storica di telefonia nazionale».
E il Piano Enel non è stato neanche presentato: avverrà domani alle 12 a Palazzo Chigi. Il ballo è solo all’inizio.