Google fa la voce grossa con i media tedeschi. E li “taglia” nelle ricerche. Avvertimento al resto d’Europa?

In Germania i rapporti fra Big G e il mondo dell’editoria non sono proprio dei migliori in questo momento. Addirittura il ministro della Giustizia tedesco ha chiesto i dettagli dell’algoritmo che rende Google il player nettamente più forte nelle ricerche online.

Richiesta rispedita al mittente. Oggi però Google ha vestito i panni dell’attaccante, smettendo quelli di bersaglio. Il gigante di Mountain View ha annunciato che penalizzerà oltre 200 media tedeschi, facendo apparire nei suoi motori di ricerca solo i titoli degli articoli, senza immagini, né descrizioni.

Una misura, ha fatto sapere il numero uno di Google in Germania Philipp Justus sul blog di Google Germania, che partirà il 9 ottobre. I media interessati sono tutti quelli sotto il cappello di Vg Media: coalizione fra vari editori al cui interno ci sono realtà come Axel Springer (proprietario di Bild, quotidiano più letto in Europa e Die Welt), Burda, Madsack ou Funke.

A giugno Vg Media si era mossa contro Google imputando al gigante americano il mancato rispetto della proprietà intellettuale. I componenti di Vg Media richiedevano una remunerazione. La reazione di Google non si è fatta attendere. Gli editori europei – che su questo tema stanno spingendo molto, di sponda con la Commissione europea – sono avvisati.

Questa la posizione di Google sulla vicebda: “Facciamo del nostro meglio per aiutare gli editori ad acquisire lettori e generare ulteriore fatturato online. Inoltre è bene ricordare che gli editori sono liberi di scegliere se far apparire nei prodotti di Google il loro contenuto – brevi snippet di testo e miniature delle immagini. Tuttavia, considerati i reclami di VG media stiamo ulteriormente limitando i modi in cui il contenuto di questi editori appare nei nostri servizi di ricerca e di news. L’azione che stiamo prendendo è simile alle misure già adottate da altri”.