Snapchat è in difficoltà. Anzi no: occhio a Snapchat perché nel 2017 sorpasserà per successo negli Usa – fra i 12-17 enni e i 18-24enni – Instagram, ma anche Facebook (che peraltro possiede la piattaforma Instagram).
La società eMarketer ha messo a disposizione i risultati di un proprio studio che in qualche modo aiutano l’umore in casa Snap, la società cui fa capo l’app dei messaggini che spariscono. Operazione ostica dopo la presentazione dei dati di Snapchat per il periodo aprile-giugno, chiuso con un rosso di 443 milioni di dollari: in aumento rispetto ai 115 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso. I ricavi sono saliti del 153% a 182 milioni di dollari, ma sotto le attese degli analisti che scommettevano su 186,8 milioni. Deludono anche gli utenti: nel secondo trimestre quelli giornalieri sono stati 7,3 milioni in più portando il totale a 173 milioni, meno dei 175 milioni stimati dal mercato.
Questi i numeri da cui emergono tutte le difficoltà che Snapchat sta incontrando nella competizione sia con Facebook e sia con Instagram. Però lo studio di eMarketer mette in evidenza che nella fascia dei più giovani la sfida fra Snapchat e il gigante di Menlo Park è tutta aperta.
E così, alla fine del 2017, gli utenti di Facebook tra i 12 e i 17 anni scenderanno del 3,4% a 14,5 milioni quest’anno, sotto i 15,8 milioni di adolescenti che utilizzano Snapchat. Anche tra i 18-24enni, Facebook avrà meno utenti (23,5 milioni) di Snapchat (24,4 milioni)
Insomma, ai più giovani Snapchat – con i contenuti visivi e i messaggini che spariscono dopo un tot di tempo – piace, anche perché le modalità che utilizza non hanno appeal sulle fasce più adulte di popolazione, meglio posizionate invece su Facebook. Se lì vanno gli adulti, i giovani cercano altro.
Accade in Usa, ma anche in Uk dove gli utilizzatori totali di Facebook nelle fasce 12-17 e 18-24, secondo eMarketer scenderanno nel 2017 del 2,8 e del 3,1%, rispettivamente.
A fronte di tutto ciò c’è già chi inizia a muoversi. Cnn, per esempio,ha appena presentato “The Update“, un programma di notizie della durata di 3-5 minuti pubblicato ogni giorno alle sei di sera su Snapchat.
Detto ciò, inviterei alla calma e ad evitare conclusioni facili ma fuorvianti. Facebook è una piattaforma in cui si ritrovano 2 miliardi di persone nel mondo (e manca la Cina in cui il social ideato da Mark Zuckerberg è vietato). La società è dotata di una forza economica notevole, con 27,6 miliardi di dollari di ricavi e 10,2 miliardi di utile netto solo nel 2016. Il fatturato pubblicitario incide per il 98% sul totale e il resto è imputabile a “Payments & Other Fees revenue”. Il mondo dei “servizi” ha però ampi margini di crescita anche se già ora, solo per dirne una, negli Usa si scambia denaro all’interno della chat Messenger.
In questo modo, con un buon “motore di ricerca” il mondo Facebook potrebbe andare a configurarsi quasi come un ecosistema web parallelo in cui far diventare legittima la domanda: perché uscire da lì e navigare altrove online quando lì si può trovare tutto? Qui si entra nel discorso dei contenuti sportivi in cui il gigante di Menlo Park sta iniziando a farsi sentire (a partire da settembre sulle pagine in lingua inglese e in spagnolo di Fox Sports negli Usa sarà possibile assistere a due partite in diretta della fase a gironi della Champions League per ogni turno, quattro partite degli ottavi e quattro dei quarti di finale). Ci sono poi i match della Major League di baseball e della Lega Messicana. E in più ci sono i contenuti televisivi originali che Facebook punterebbe a creare anche attraverso accordi con media company.
Va bene la tendenza generazionale, ma niente esagerazioni: Snapchat crescerà, ma Facebook è destinato a dettare legge ancora a lungo nel mondo dei social
Questo l’articolo sul sito di eMarketer
Questo un articolo sul tema del Financial Times