Mediaset e la scommessa da 130 milioni sulle radio

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Quando c’è di mezzo Pier Silvio Berlusconi, difficilmente l’argomento della conferenza stampa resta l’unico e solo. Del resto, dalla tv alla politica, al calcio, alle torri di trasmissione e – ora – anche alle radio, il gruppo di Cologno ha un business che abbraccia un ampio ventaglio di interessi.

L’occasione è stata la presentazione alla stampa del polo radio (Radio 105, Virgin e R101). Giusto per dare qualche highlights di quanto detto oggi dai vertici Mediaset (oltre all’ad c’erano anche il Cfo Marco Giordani e l’ad di Radiomediaset Paolo Salvaderi):

1) su Vivendi. Fiduciosa di un’eventuale soluzione? “Ma fiduciosi de che”, replica in romanesco l’ad del Gruppo Mediaset. C’è il tribunale e quella per ora resta quella la sede per dirimere uno scontro nato dopo il ripudio, da parte dei francesi, “di un accordo” già fatto.

2) sull’interesse di Sky per Mediaset Premium: “Niente”, dice Pier Silvio Berlusconi. “Non c’è niente di concreto”. Insomma, inutile cercare da quelle parti, sembra far capire.

3) su un possibile progetto di “coinvestimento” con Telecom sulle aste per i diritti tv. domanda, fatta a margine, da dividere in un paio di punti. Il primo: i diritti tv nelle aste per il calcio 2018-2021. “Avremo un approccio opportunistico” conferma Pier Sivlio Berlusconi. Secondo: coinvestimento con Telecom? “Non c’è stata nessuna conversazione concreta in questo senso”, mette subito in chiaro l’ad Mediaset. Dopodichè il discorso si allarga. “Su Telecom avevamo messo ben altro che gli occhi. Erano altri tempi. Ci sarebbe la possibilità di lavorare insieme sui contenuti. Ma la presenza di Vivendi nell’azionariato rende tutto più difficile”. Resta iol progetto Mediaset 2020 che vorrebbe fare di Premium una piattaforma aperta a chi volesse usare per veicolare i propri contenuti sul digitale terrestre. Potrebbe essere questa la chiave di una futura collaborazione

4) sul progetto di cui si vocifera per un polo delle torri con il takeover di Rai Way su Ei Towers (di cui Mediaset ha il 40%): “Due anni fa avevamo lanciato un’Opa. siamo ancora convinti che un’unione sia strategica per il settore e per il Paese”. Anche qui però: “Non ci sono colloqui in essere”.

5) La diatriba con Giuseppe Cruciani, il conduttore de La Zanzara su Radio 24. “Alla serata dei palinsesti (a luglio) lo avevo annunciato. C’è un contratto ed è stato firmato da entrambe le parti. Ora la causa è in corso”.

6) Qui mi autopromoziono (mi sia concesso). Pier Silvio Brlusconi ha confermato quanto ho scritto, in tandem con il collega Marco Mele, sul sole 24 Ore del 10 marzo. La posizione 20 del digitale terrestre (ora occupata da Retecapri, passerà a Mediaset. Forse a luglio sapremo che tipo di offerta il gruppo di Cologno farà su quel canale. Da quel che mi risulta si pensa a un progetto che dovrebbe essere davvero molto mirato per i giovani e millennials. Ma prendo per buone le parole dell’ad: “E’ veramente troppo presto per dirlo”

7) la pubblicità. Quella del gruppo nei primi sei mesi è prevista con una variazione positiva e “meglio del mercato” ha detto Pier Silvio Berlusconi. Per quanto riguarda la raccolta sul solo mezzo radiofonico, il gruppo stima un +4,3% nei primi tre mesi dell’anno (+3,9% il dato ufficiale riferito al solo mese di gennaio).

Passiamo al tema di giornata. Il polo radiofonico nato dall’uniione di R101 (comprata da Mondadori) e di 105 e Virgin (ex Finelco). Con il patron di Finelco, Alberto Hazan, resta poi una partnership su Radio Montecarlo. Il Biscione ci ha investito 130 milioni di euro sul polo radiofonico, con la previsione di avere quest’anno un risultato operativo positivo di 5 milioni che dovrebbe salire a 13 milioni nel 2020. Insieme con l’ad di Radiomediaset Paolo Salvaderi e con il Cfo del gruppo Marco Giordani sono stati presentati questi dati unitamente ai dati di ascolto.

Il gruppo rivendica il primato di ascolti nel quarto d’ora medio (che Mediaset qualifica come l’indicatore di riferimento per il mercato pubblicitario). Gli analisti del Biscione parlano di 16% per le tre radio del gruppo (17% con Rmc) contro un 11% della radio della Rai e un 11% delle radio del Gruppo Espreesso (Radio Capital, m2o, Deejay). E in questo quadro, 105 si posiziona come la radio leader.

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Diverso se si parla di dati sul giorno medio, dove è Rtl 102.5 a primeggiare e radio 105 è in terza posizione. Ma insieme le tre radio del gruppo mediaset collezionano oltre 8 milioni di ascoltatori di media.

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A fine anno si avranno i primi dati non più in arrivo da Radimonitor di Eurisko, ma targati “Ter”, il tavolo editori che ha deciso per una sua rilevazione, cui Upa ha deciso di non aderire. Il gioco si fa interessante per un mezzo la cui analisi ora richiede che si considerino non le singole emittenti, ma i poli: Mediaset, Gruppo Espresso, Rai, Rtl 102.5 (con radio Zeta l’italiana e Radio Freccia), Gruppo 24 Ore (con Radio 24).