All’esame di Vivendi ci sarebbe una possibile acquisizione di Sky. È stata l’agenzia Reuters ieri a rilanciare l’indiscrezione, non commentata alla stessa Reuters da portavoce delle società e, anzi, smentita da fonti vicine a Vincent Bollorè (come riportato dal Sole 24 Ore oggi in edicola).
Quella del gigante francese sarebbe un’opzione che, secondo Reuters che cita “tre persone a conoscenza della vicenda”, i vertici di Vivendi starebbero considerando dopo aver esaminato possibili obiettivi nel mercato della pay tv in Turchia e in altri mercati in rapida crescita in Europa.
Di certo l’accordo tra Vivendi e Sky unirebbe i destini di Rupert Murdoch, la cui 21St Century Fox detiene il 39 per cento della nuova Sky formato europeo (che ha unito in sè l’attività di BSkyB, Sky Deutschland e Sky Italia), e di Vincent Bollorè, presidente e principale azionista della conglomerata francese in cui ha recentemente alzato la sua partecipazione al 12 per cento.
Per quanto riguarda Vivendi, la società è reduce da una drastica ristrutturazione che ha visto significative cessioni, da Activision Blizzard nei videogiochi ad asset in Francia e Marocco. In portafoglio sono rimasti anzitutto due rami, la divisione musicale americana Vivendi Universal e la pay tv francese Canal Plus. Terminate le operazioni in corso e le previste distribuzioni ai soci, Vivendi dovrebbe ritrovarsi con capitali extra per dieci miliardi di euro. È su questi che chiedono di mettere mano gli investitori ribelli che fanno capo al gestore americano Schoenfeld, pronti a dare battaglia all’assemblea del prossimo 17 aprile per avere un dividendo straordinario di 9 miliardi di euro. E non va dimenticato l’intreccio che porta Vivendi nel capitale di Telecom Italia ricevendo da Telefonica azioni pari al 5,7% del capitale e all’8,3% dei diritti di voto dopo la vendita agli spagnoli, in Brasile, di Gvt.
Sul versante Sky, la creazione di un’unica entità (Sky Plc) per le attività di pay tv di Murdoch fa da tempo pensare a una possibile vendita, con la quale finanziare magari l’assalto a Time Warner. E c’è da dire che l’interesse per Sky potrebbe anche stuzzicare le telco. Non a caso si guarda anche alle mosse di Vodafone Group, la quale però, nell’eventualità, sembrerebbe al momento maggiormente orientata verso un matrimonio con la Liberty di Malone.
Per ora l’unica cosa certa è la volontà da parte di Vivendi di far suo, con 217 milioni di euro, l’80% di Dailymotion, la piattaforma video assimilabile (fatte le dovute proporzioni) a una YouTube in salsa transalpina. Una mossa che in casa Vivendi, per dichiarazione dello stesso Bollorè, considerano un primo importante passo “nella creazione di un polo mondiale dei contenuti”.
Per quanto riguarda invece l’eventuale assalto a Sky, ci sono i 23 miliardi di capitalizzazione della pay tv “paneuropea” di Murdoch a ricordare che non sarebbe una passeggiata, sebbene non impossibile per un gruppo come Vivendi.
Al momento però si tratta scenari. Con annesse smentite. Del resto la stessa Reuters dice che le valutazioni sono in una fase iniziale. Ma che ci sia fermento attorno a possibili convergenze – societarie oltre che tecnologiche – è altrettanto innegabile