Di certo dalle parti di Cologno Monzese non devono essere molto superstiziosi. Altrimenti, se avessero dato credito al vecchio adagio che recita “Oggi a me e domani a te”, forse in Mediaset preferito un profilo più basso rispetto al battage comunicativo e promozionale portato avanti in questi giorni.
Per ora, non c’è che dire: la ruota della fortuna sembra girare dalla parte del gruppo di Cologno. L’uscita del Napoli dalla Champions League significa che le squadre italiane in Europa League (esclusiva Mediaset) saranno quattro. Nella Champions – i cui diritti sono invece di Sky – le italiane sono di conseguenza due. Non solo: quest’anno la migliore partita del mercoledì sarà trasmessa in esclusiva in chiaro, su Canale 5. Alla fine, con 59 milioni di euro (a tanto ammonterebbe l’esborso di Mediaset per quest’anno per l’Europa League) uniti all’esborso per la Champions (63 milioni annui, ma solo la metà cash) sulle reti del Biscione si vedranno le partite di 5 squadre italiane. Su quelle di Sky (135 milioni di euro quest’anno per la Champions) una italiana (e tutto il resto della competizione però). Risultato finale: 5 a 1 (anche se Canale 5 è visibile dai clienti Sky, dotati di digital key per guardare il digitale terrestre).
Il ferro va battuto finché è caldo e dalle parti di Mediaset lo sanno visto che occorrerà impegnarsi ancora di più ora che con la conquista dei diritti per la Champions 2015-2018 ci sono da coprire 300 milioni annui di esborso in più. E c’è da lavorare per far aumentare quel parco abbonati che per Mediaset Premium si attesta sugli 1,9 milioni, contro i 4,75 milioni di Sky.
L’obiettivo, si è detto in maniera più o meno ufficiale nei mesi scorsi, è rosicchiare almeno 400mila clienti a Sky Italia. Chissà che le sorti calcistiche delle italiane in questo momento non aiuti. Dall’altra parte, è vero che l’arrivo di ulteriori soci (e dopo quel che è successo sul fronte brasiliano tutti pensano a Vivendi) oltre a Telefonica che ha già opzionato un 11% delle quote di Med4 (la newco con le attività pay di Mediaset) è dato per scontato con conseguente maggiore tranquillità sul fronte finanziario. Ma è anche vero che comunicando molto (come ultimamente si sta facendo) il miglior posizionamento sul fronte diritti in Europa equivale un po’ al lucidare l’argenteria per l’arrivo degli ospiti.
E in casa Sky? L’ultimo bilancio annuale si è chiuso con una perdita di 8 milioni di euro. All’orizzonte c’è però la BskyB formato europeo con dentro il business televisivo inglese, tedesco e italiano del gruppo Murdoch. L’Arpu poi(attorno ai 43 euro) è ben più alta dei ricavi medi per unità di Mediaset Premium (attorno ai 22 euro). C’è poi l’accordo con Telecom per spostare ua parte dell’offerta da parabola a fibra e lo scorso giugno sempre Sky e Telecom hanno chiuso un accordo in base al quale Timb garantirà alla stessa Sky la possibilità di trasmettere cinque canali sul digitale terrestre.
Certo, al momento la perdita della Champions per il 2015-2018 pesa, anche se da Sky da tempo si ribatte mettendo l’accento sui diritti tv per il campionato (Sky ha tutte le squadre, mentre Mediaset solo le migliori 8). C’è poi il capitolo sensibile di Fox Sport (sempre del gruppo Murdoch) con le sue esclusive su Premier League, Liga, Ligue 1 (Bundesliga è di Sky) visibile anche su Mediaset Premium. Continuerà a essere così o il gruppo Murdoch renderà pan per focaccia? E soprattutto – e qui si torna al punto di partenza – se l’anno prossimo, con Mediaset in possesso dei diritti Champions e Sky con l’Europa League si trovassero ancora una volta 2 italiane in Champions e 4 in Europa League come la mettiamo a Cologno?