Mediaset, con Iris celebra le Cinque Giornate (e il Risorgimento)

64e681cf-377d-4cf4-a1d5-1109629a8890

La presentazione è alla Pasticceria Cova di via Montenapoleone a Milano. Luogo ricercato, certo. Ma nel 1848 era il posto scelto dai patrioti che volevano scacciare gli austriaci.

Insomma un luogo simbolo quello scelto da Mediaset per presentare la serie di film che andannno in onda su Iris fra il 18 e il 22 marzo. Cinque giorni quindi, a ricordare – 170 anni dopo – le Cinque Giornate del 1848.

A introdurre e commentare i film della rassegna “La lunga Primavera” saranno il giornalista Alessandro Banfi e Maria Luisa Betri, professoressa di Storia Contemporanea dell’Università degli Studi di Milano.

Si tratta di cinque film in prima serata e cinque in seconda serata. Mediaset ne ha dovuti acquistare 4 dalla Rai. Ma il direttore dei palinsesti Mediaset Marco Paolini e il direttore dei canali sia free sia pay dell’azienda Marco Costa hanno spiegato che il tema risorgimentale ai vertici aziendali appariva come una sfida divertente, soprattutto se misurata con celebrazioni che, aborigine, si poteva pensare che sarebbero state più battute nell’anno di grazia 2018: c’è il 1968 ma anche il 1978, con il caso Moro. “Il Risorgimento ci sembrava più originale“ hanno detto. Anche per assonanza con una situazione politica.

Conviene a Mediaset? In termini di maggiori ascolti si va su un +0,3 punti di share. Niente di che. “Ma non è stata quella la ratio della scelta”, quanto piuttosto di c9nsolidare un’identità per la rete, ha detto Paolini. Poi arriveranno le discussioni su Canale 20, Mondiali, nuovo canale nato dalla collaborazione con Mondadori a marchio Focus. Tutte cose di cui si parla da un po’.

L’ idea del Risorgimento davanti alla tv peròun po’ mi intriga. Anche perché ripenso a quel mio amico che durante un’interrogazione al Liceo disse: “Il ‘48 è stato un anno di rivoluzioni (pausa), in tutta Europa”. Alla domanda “Vuoi aggiungere altro?” Rispose: “No, va bene così”. Magari ripensare al 1848 prima che veramente ci appaia vicino a cadere nel dimenticatoio, può non essere una cattiva idea. E si potrà  vedere anche l’unico film non horror dirtto da Dario Argento.

Iniziativa da servizio pubblico? Servirebbe distribuire un po’ di canone Rai? Più fa ile agir sulla pubblicità rendendo i limiti di affollamento più stringenti per Rai, dicono Paolini e Costa.

Questi i film:

Domenica 18 marzo si comincia con il cult di Mario Monicelli Il Marchese del Grillo, con Alberto Sordi.

Lunedì 19, Nell’anno del Signore: è un film del 1969, scritto e diretto da Luigi Magni.

Martedì 20, Le cinque giornate: è l’unico film di Dario Argento a non appartenere al genere thriller/horror. Con protagonista Adriano Celentano

Mercoledì 21, I viceré: film del 2007 diretto da Roberto Faenza è dedicato al Risorgimento meridionale.

Giovedì 22, Senso: il capolavoro di Luchino Visconti, anno 1954.

Poi i film in seconda serata:

Domenica 18 marzo Il Conte di Sant’Elmo: diretto da Guido Brignone nel 1950

Lunedì 19, Viva l’Italia!: la spedizione dei Mille di Garibaldi raccontata in bianco e nero da Roberto Rossellini (1961).

Martedì 20, In nome del Papa Re: girato da Luigi Magni nel 1977. Storia dell’ultima condanna a morte decretata dal Vaticano nel 1867.

Mercoledì 21, Bronte: cronaca di un massacro: film del 1971 diretto da Florestano Vancini, racconta i fatti che portarono alla morte 16 persone, tra notabili borbonici e rivoltosi.

Giovedì 22, chiude la rassegna la commedia del 1971 diretta da Antonio Racioppi Mio padre monsignore.