Farfetch, le spine a Wall Street per l’e-commerce di moda

Quanto a e-commerce del fashion… verrebbe da dire che Italians do it better

Almeno guardando a quel che accade in Borsa dove il gigante Farfetch sta facendo fatica. Il titolo ha perso il 49% da inizio anno, in un percorso discendente da quando il gigante londinese dell’e-commerce si è quotato a New York lo scorso 21 settembre.

Significativo quel che è accaduto di recente, ad agosto, quando giovedì 8 è stato comunicato l’accordo per rilevare la totalità di New Guards Group (Ngg). In concomitanza con l’annuncio dell’acquisizione, Farfetch ha reso noti i dati relativi al secondo trimestre dell’anno, i quali hanno visto ricavi a quota 209,26 milioni di dollari (in crescita sui 146,69 milioni dello scorso anno), a fronte però di una perdita dopo le tasse di 89,62 milioni di dollari (era di 17,68 milioni lo scorso anno).

Farfetch è stato uno dei primi operatori, insieme all’italiana Yoox, a muoversi nell’arena dell’e-commerce dell’abbigliamento. Pionieri in questo campo. Ma per la prima, Wall Street non sta dando soddisfazioni. E qualche studio legale (Rosen l’ultimo in ordine di tempo) ha annunciato di aver depositato un’iniziativa di class action  per conto di investitori.

Curiose le combinazioni se si pensa che Stephanie Phair e Natalie Massenet da Net-A-Porter sono passate a Farfetch nel 2016 e 2017, dopo che Yoox ha rilevato Net-a-Porter e Federico Marchetti è diventato il Ceo di Yoox Net-a-Porter. Il gruppo è sempre andato bene tanto che nel 2018 è stato acquisito da Richemont. In Borsa Ynap non c’è più. Farfetch, ora come ora, non può dirsi felice di esserci