#Apple, in arrivo dalla #Ue stangata da 1 miliardo per evasione

C’è una scure pesantissima che si starebbe abbattendo su Apple. Una mannaia che comporterebbe un esborso fino a 1 miliardo di euro, per pagare tasse arretrate.

In queste ore si stanno susseguendo indiscrezioni di stampa secondo le quali domani – martedì 30 agosto – sarà il D-Day nella tenzone che vede contrapposti il colosso di Cupertino e l’Unione Europea. Nodo della contesa l’accordo fiscale con l’Irlanda che avrebbe permesso di pagare meno tasse, consentendo al gruppo californiano di godere di aliquote vantaggiose che però rischiano di essere qualificate come aiuti di stato illegali.

Questa tesi è stata rifiutata sia da Dublino sia da Apple, ma domani dalla Ue dovrebbe arrivare il colpo che rischia di rovinare la festa per il colosso hi-tech che la prossima settimana presenterà il suo iPhone 7. Va detto peraltro che sulle cifre le indiscrezioni sono divergenti. Secondo JPMorgan, infatti, nel peggiore dei casi Apple sarebbe costretta a versare 19 miliardi di dollari.

Con ogni probabilità non è quindi casuale la mossa della settimana scorsa, quando il dipartimento del Tesoro Usa ha pubblicato un White Paper in cui sostiene che Bruxelles sta diventando una sorta di “autorità sovranazionale” in tema di tasse e cosi’ facendo minaccia gli accordi internazionali sul piano fiscale.

Il commissario Ue Margrethe Vestager ha già ordinato all’Olanda di recuperare tra i 20 e i 30 milioni di euro di arretrati dalla catena di caffetterie Starbucks; una pronuncia simile c’è stata su Fiat in Lussemburgo, dove stanno continuando le indagini (iniziate il 7 ottobre 2014) sul colosso del commercio elettronico Amazon. Quelle su Apple sono state avviate l’11 giugno 2014 così come quelle su Starbucks e Fiat (ora Fca), che hanno fatto ricorso al Tribunale dell’Unione europea.
UPDATE del 30 agosto
Alla fine la cifra monstre chiesta alla Apple è addirittura di 13 miliardi di euro. Non si tratta di una multa, ha spiegato con un po’ di leziosità da Bruxelles la commissaria Margrethe Vestager, ma di tasse non pagate fra 2003 e 2014. Di certo però è la somma più alta chiesta finora dalla Ue a un’azienda in tema di recupero dall’evasione fiscale. Apple e il Governo di Dublino hanno annunciato ricorso.