A Sky vincono i sì sull’autotassazione pro-precari. Passa con il 57%

Hanno vinto i sì. La redazione di Sky ha votato sposando l’accordo in precedenza raggiunto fra Cdr e azienda. I sì sono stati 82 a fronte di 55 no. Dunque l’accordo è passato con il sì del 57% dei votanti (143 in tutto). Un esito non certo bulgaro quindi. Del resto non era una decisione facile. Per l’assunzione dei 13 colleghi precari di Sky Tg 24 (più un ex di Sky sport) l’azienda ha chiesto un sacrificio ai giornalisti già assunti con contratto a tempo indeterminato  per i quali è stato previsto un taglio dell’1,69% del reddito lordo mensile in busta paga per due anni. In pratica si tratta di un sacrificio di 37 euro mensile per due anni per un redattore ordinario, con un aumento progressivo a seconda della qualifica. Alla fine del biennio, stando ai calcoli si dovrebbe raggiungere un fondo di 412mila euro, pari al 30% del costo dell’operazione. Il 70% rimarrà a carico dell’azienda che in attesa del risultato della votazione aveva anche inviato una lettera al Cdr di Sky Tg24 per spiegare che non avrebbe atteso oltre.

L’azienda porta dunque a casa il risultato. Ma l’esito con risultati che lasciano una redazione polarizzata al suo interno. In cui, va detto, il direttore Sarah Varetto e l’ex direttore Emilio Carelli hanno fatto pesare la loro presenza e il loro endorsement a favore del sì. Nei giorni scorsi anche la FNSI e l’Associazione stampa romana hanno partecipato a un’assemblea dei giornalisti di Sky Tg 24. Dalla Federazione Nazionale della stampa era arrivata ai giornalisti la richiesta di attendere un po’ di tempo per non “fare devoluzioni e concessioni all’azienda” in un momento in cui starebbero per arrivare i tanto agognati fondi per l’editoria annunciati per la prima settimana di giugno da parte del sottosegretario Luca Lotti. Insomma, dal sindacato – anche se non sembra esserci stata unanimità fra FNSI e Associazione della Stampa Romana – era giunta un’indicazione quantomeno per congelare una situazione co siderale come una concessione troppo generosa all’azienda, pericolosa in sè come precedente. Alla fine l’assemblea decise di mettere ai voti l’accordo. Che ha ottenuto il sì di 82 su 143 votanti.

Qui un articolo che riassume la vicenda